In Giappone il sushi è un alimento base, che viene consumato anche quando si è in dolce attesa mentre in Italia il pesce crudo è spesso indicato tra gli alimenti da evitare accuratamente durante una gravidanza.
Ma i recenti studi stanno dimostrando che certi tipi di sushi siano assolutamente ammissibili nella dieta di una donna incinta, a patto che rispettino alcune condizioni.
Per prima cosa sottolineiamo il fatto che il pesce non è coinvolto nel ciclo vitale del Toxoplasma gondii, il microrganismo responsabile della toxoplasmosi, dunque non è possibile contrarre l’infezione mangiando sushi. Lo stesso discorso vale per listeriosi, una forma grave di gastroenterite, malattia infettiva trasmissibile tramite alimenti e pericolosa in gravidanza, che può procurare aborto al secondo trimestre.
Il pesce crudo in gravidanza è generalmente sicuro ma occorre avere la certezza che sia stato precedentemente abbattuto. L’abbattimento uccide gli eventuali parassiti, e rende il pesce sicuro. Attenzione, per abbattimento si intende il congelamento a temperature molto basse, che partono da -20 gradi, per 24 ore almeno. Nel freezer di casa occorrono fino a 96 ore di congelamento per essere sicuri di aver debellato i parassiti.
In Italia questo procedimento è d’obbligo, quindi, il sushi in gravidanza si può mangiare se si ha la certezza che sia stato trattato in modo adeguato. Meglio evitare ristoranti in cui il cibo è di dubbia provenienza, e optare per quelli in cui la qualità e il trattamento del pesce sono garantiti, come i ristoranti Alpensushi.
Ricordiamo inoltre che i benefici di un’alimentazione ricca di pesce per la salute in generale, e in particolar modo per chi aspetta un bimbo, sono di gran lunga superiori ai potenziali effetti nocivi. Via libera, quindi, al consumo di pesce, purché preparato secondo le corrette norme igieniche!